Un viaggio nella memoria e nel tempo in cui ha vissuto alla Pieve di Fontana, nei dintorni di Perugia, don Dario Pasquini, uomo schietto, concreto e intelligente, vocato all’educazione e all’istruzione dei giovani, soprattutto i più poveri, missionario nella sua terra dagli anni Cinquanta agli anni Ottanta del Novecento.
Di grande importanza e interesse il metodo educativo elaborato da questo sacerdote, che ruotava attorno all’Accademia dello Spirito e l’intuizione, assolutamente innovativa, di una frequentazione dei mezzi di comunicazione del tempo a beneficio di una missione che non si fermava all’alfabetizzazione ma spaziava nell’impegno civile e politico per i diritti dei più deboli. Don Dario educava i “suoi “ragazzi e contemporaneamente li avviava al mondo del lavoro con attività interne al suo centro educativo (tipografia, carpenteria, maglieria, ricamo), così da proiettare i giovani verso concrete opportunità di impiego, tessendo relazioni con gli imprenditori del territorio. Un lavoro attento e meticoloso compiuto da un prete di provincia, a volte amato a volte rifiutato, durato molti anni; un impegno a cui si è dedicato con tenacia, caparbietà e determinazione, accompagnato anche da sofferenze, come da pubbliche relazioni e amicizie importanti maturate nel mondo della cultura, della politica, dell’industria (Indro Montanelli, Guido Piovene, La Malfa, Valletta, Spagnoli, Buitoni, sono solo alcuni dei nomi che ricorrono nei carteggi ritrovati).